Edoardo VAIRA

La lastra metallica è uno dei supporti su cui trova espressione la performance artistica di Edoardo.

Strappato al suo deterioramento naturale il metallo si trasforma da rifiuto in substrato vivo, continuamente in divenire.

La ruggine, che progressivamente la porta al disfacimento, diventa il punto di forza dell’opera, l’anima cangiante che dà carattere e struttura. Il colore si mescola alla ruggine amalgamando plasticamente metallo e pigmento.

L’azione corrosiva è sospesa dal fissativo che viene steso a compimento del lavoro, cogliendo e “congelando” un attimo preciso della trasformazione.

La ruggine fa vivere l’opera di vita propria concedendole un suo individuale svolgimento e rivelamento. Come in un dagherrotipo, che dopo cent’anni lascia intravedere le parvenze sbiadite di ciò che aveva ritratto, ciò che rimane sono i fantasmi.

L’utilizzo di un supporto così instabile è il punto di forza di un’arte istintiva, non calcolata che come l’art brut ignora i condizionamenti e le sovrastrutture della società ed entra in relazione con la parte più inconscia e primitiva dell’anima.

La ricerca che avviene anche attraverso l’uso di materiali quali il cartone o la tela si fa scoperta di uno stato primigenio in cui vengono alla luce archetipi e segni che accomunano l’umanità in un’esperienza ancestrale.

Il ritorno alle origini è un andare al di là di ogni possibile interferenza.

“Quando dipingo mi distacco dal reale, dall’opera stessa per aggirare i filtri della società, fino ad arrivare ad una dimensione inconscia che mi porta alla perdita di ogni riferimento, ad un distacco totale dal bene e dal male”.

L’opera prende forma dall’espressione di una sensazione, di uno stato d’animo.

“Quando creo un’opera sono in uno stato di alterazione, quasi fossi delirante per la febbre”.

“Mi metto davanti ad un pezzo di ferro e divento ferro, mi sento addosso qualcosa. Avendo l’oggetto una svariata serie di opportunità di vita, io non faccio nient’altro che aggiungere qualcosa che mancava per cogliere una nuova opportunità, per facilitare la sua realizzazione in una nuova esistenza”.